

TG3 CALABRIA: CONGRESSO SIOH 2011
RASSEGNA STAMPA: CONGRESSO SIOH 2011



La prestazione odontoiatrica mira al mantenimento, alla prevenzione e al recupero della salute del cavo orale e dell’apparato stomatognatico, e quindi al miglioramento della qualità della vita della persona. La salute della bocca e dei denti può avere un grande rilievo nei riguardi dello sviluppo psico emotivo individuale poiché si riflette sulla funzione estetica ed in generale sul livello di autostima, essendo dunque, indissociabile dal concetto di salute generale, inteso come stato di benessere psico fisico e di equilibrio. Nel paziente diversamente abile questa condizione di benessere è essenziale per garantire, partendo da una giovane età , un’armonica crescita psico somatica e per questo va tutelata. La salute odontostomatologica del soggetto disabile, costituisce un problema sociale, etico e sanitario di non facile approccio e soluzione. Numerosi sono gli aspetti che concorrono a determinare questa difficoltà :
- Il quadro delle disabilità è estremamente complesso e variegato, essendo costellato da un enorme variabilità di condizioni psico fisiche (ritardo mentale, tetraparesi spastica, malattia rara, deficit sensoriale, sindrome di down, paziente critico, ecc…);
- Le difficoltà di contatto tra staff odontoiatrico e potenziale utente disabile. Nella mentalità comune principalmente tra i parenti del disabile, vi è un atteggiamento di cura quasi ossessiva della patologia dominante (effetto alone) trascurando le esigenze di salute di apparati ed organi corporei apparentemente di secondaria importanza, capaci però di innescare patologie a distanza;
- Le difficoltà tecniche di operatività per l’esecuzione della prestazione odontoiatrica e quelle di mantenimento (igiene orale, ambulatoriale e domiciliare).
Spesso pertanto si arriva al limite di assistere il disabile, dal punto di vista stomatologico, soltanto nei casi di emergenza, è per questo motivo l’intervento comune è quello mutilante (estrazione dentaria), per non aver avuto la possibilità di effettuare una buona prevenzione primaria e secondaria di questi soggetti.
Scopo di questo Congresso è portare l’attenzione del mondo scientifico nazionale intorno a questo problema. Esistono delle linee guida internazionali che dettano i canoni affinché l’odontoiatra esegua la sua prestazione nel rispetto della regola dell’arte. Molto spesso, per deficienze strutturali ed organizzative, la prestazione che si riesce ad erogare a livello ambulatoriale a questi particolari pazienti non rispetta assolutamente i protocolli clinici, solitamente applicati al soggetto collaborante. Inoltre, essendo precario il mantenimento delle cure, l’applicazione di una buona procedura renderebbe la prestazione finale più duratura nel tempo. Si vuole costruire un giovane odontoiatra attento a questa problematica. Gli scopi sono quelli di divulgare le conoscenze attuali inerenti alle modalità di approccio clinico, sia diagnostico che terapeutico, in regime di anestesia locale o generale, affinché la curiosità scientifica maturata stimoli l’obbligo professionale e morale di elargire una prestazione dignitosa nel rispetto della validità della persona.