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"Non basta sapere, bisogna anche applicare non basta volere, bisogna anche fare."
(J.W. Goethe)

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Home Curiosità

Curiosità

Lu gàbbu cògghie e la jestiìma no'
Chi palesa meraviglia delle altrui disgrazie, esprimendo facili giudizi negativi, sarà un giorno la stessa vittima

La leggenda del vino di Calabria

Narrano i cantastorie calabresi che ci fu un tempo remoto in cui la vite era una semplice pianta ornamentale: non produceva né fiori né tanto meno frutti. Venne la primavera e il contadino decise di tagliarla: «Questa pianta dà ombra ai seminati» disse «la ridurrò più piccola che sia possibile». Detto fatto: il contadino la potò così energicamente che della verde pianta non rimasero che pochi rami nudi e corti. La vite pianse e un usignolo ebbe pietà di lei: «Non piangere» disse «io canterò per te, e le stelle si muoveranno a compassione». Volò sui poveri rami tronchi, vi si afferrò con le zampette e, giunta la notte, cominciò a cantare tanto dolcemente che la vite si sentì via via rinascere.
Per dieci notti, le note trillanti salirono verso le stelle, finché esse si commossero e fecero discendere un po' della loro forza sulla povera pianta mutilata. Allora la vite sentì scorrere in sé una linfa nuova; i suoi nodi si gonfiarono, le sue gemme si aprirono. I primi pàmpini verdi fremettero alla brezza, e tenui riccioli verdi, i viticci, si allungarono per avvolgersi come una delicata carezza intorno alle zampine dell'uccellino. Quando l'usignolo volò via, già gli acini del primo racimolo cominciavano a dorarsi alla luce dell'alba. La vite era diventata una pianta fruttifera. E che pianta! Il suo frutto possedeva la forza delle stelle, la dolcezza del canto dell'usignolo, la luminosa letizia delle notti estive.

La fontana "Asso di Coppe" di Varapòdio

Lo sapevate che a Varapòdio, Comune della Piana di Gioia Tauro (v. "Folklore calabrese": Dizionarietto dialettale), vi era una celebre fontana in Piazza San Nicola detta "Asso di Coppe" per la sua verosimiglianza all'omonima carta da gioco napoletana? Durante le partite a brìscola, infatti, l'espressione "'A funtana 'i Varapodi" stava a significare l'Asso di Coppe.

Manifestazioni
Dicembre - S. Procopio: Sagra della "zippula"; Seminara: Rassegna concertistica; Taurianova: La zeppolata. 8 dicembre - Polistena: Fiera dell'Immacolata. Natale - Varapodio: Sagra delle crespelle e Sagra della zeppola. 26 dicembre - Seminara: Concerto di Santo Stefano. Fine dicembre -Cosoleto: Sagra della salsiccia.

Tradizione e folklore
24 e 31 dicembre/5 gennaio - Feroleto Della Chiesa: "E focare" (accensione di fuochi per le strade). Periodo natalizio - S. Giorgio Morgeto: Presepe artistico movimentato.

Altre ricorrenze
6 dicembre
- Candidoni: San Nicola Vescovo, patrono e protettore; Delianuova - Pedavoli: S. Nicola, patrono (solo religiosa); Feroleto Della Chiesa: S. Nicola, patrono; Galatro: San Nicola, patrono; Melicucco: San Nicola, patrono; Palmi: San Nicola, patrono (soltanto religiosa); S. Pietro di Caridà - Fraz. Garopoli: San Nicola (solo religiosa); Varapodio: San Nicola, patrono. 7 dicembre - S. Cristina d'Aspromonte: San Nicola, patrono. 8 dicembre: Anoia Inferiore: S. Nicola, patrono; Melicucco: Madonna Immacolata; S. Ferdinando: Immacolata (v. 1^ domenica di agosto); S. Eufemia d'Aspromonte: Immacolata (Messa e processione). 13 dic.: Maropati: Santa Lucia. Periodo natalizio - Candidoni: Sagra della "nacatola".

 
Giuseppe Zeno
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